
La festa di San Matteo, la celebrazione dell’essenza salernitana tra folklore e religione
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8 Settembre 2019

“Salerno è mia, io la difendo”.
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Lo spirito di un’intera comunità è racchiusa in un giorno, il 21 settembre, ricorrenza in cui Salerno rivive la commemorazione del Santo patrono Matteo immergendosi in una miriade di cerimonie religiose e manifestazioni popolari.
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Protagoniste indiscusse sono le statue di San Matteo e dei martiri salernitani che il pomeriggio, durante la tradizionale processione, sfilano lungo le strade storiche della città in un tripudio di fiori, cori e musica regalando attimi di sincera commozione e totale coinvolgimento.
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Non mancano momenti di puro folklore popolare; al rientro dei santi, il duomo diventa teatro all’aperto di una genuina “gara” tra i portatori che, tra rulli di tamburo e applausi, corrono per le scale con le statue in spalla; ogni santo così saluta la città e si ritira volteggiando nella cattedrale in un clima di gioia e di fede.
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Per gli amanti dei prodotti tipici, da non perdere il piatto simbolo dell’evento, la milza imbottita, una pietanza antichissima che a Salerno viene tramandata di generazione in generazione come un tesoro da custodire.
Le vie del centro si animano di rappresentazioni e concerti che intrattengono il pubblico di ogni età.

A mezzanotte, lo sguardo di ognuno è rivolto al mare; il lungomare si trasforma nella location perfetta dove ammirare il suggestivo spettacolo dei fuochi d’artificio; un’esplosione di forme e colori illumina la notte e chiude ogni anno in bellezza questo evento che viene vissuto da tutti come un giorno unico e speciale.